
E’ Fondamentale sapere che……..
molti alimenti sono una miniera di cosiddetti antinutrienti, o fattori antinutrizionali che hanno la capacità di interferire con l’assorbimento dei nutrienti stessi; ne sono ricche diverse classi di alimenti, quasi tutti di origine vegetale, tra cui le solanacee, i cereali, le leguminose e gli spinaci.
Tra gli antinutrienti possiamo citare le famose fitasi, , le lectine, che acquistano forza, in compagnia di altri antinutrienti come gli inibitori di proteasi o amilasi pancreatiche (enzimi necessari alla digestione) e saponine .
Molti di questi antinutrienti sono un fattore di protezione per le piante dagli attacchi esterni: la pianta, infatti, deve per forza sviluppare metodi alternativi di protezione.
È possibile anche scegliere modi di consumo e preparazione degli alimenti che prevedano tecniche, come ammollo, fermentazione o germinazione, che riducono di molto il contenuto di queste sostanze, si tratta di buone abitudini per “preparare” gli alimenti prima di consumarli.
- Legumi: è necessario l’ammollo in abbondante acqua (1 parte di legume e 3 parti di acqua), previo accurato lavaggio, di 8-12 ore per i legumi più piccoli e fino a 24 ore per quelli di dimensioni maggiori (meglio se cambiando l’acqua di ammollo a metà procedimento). Successivamente, i legumi vanno risciacquati sotto acqua corrente e cotti in abbondante acqua non salata. Attenzione: l’acqua di ammollo va buttata perché è ricca degli antinutrienti che il legume ha rilasciato. La cottura migliore per i legumi è quella lenta in pentole di terracotta possibilmente, dove una volta raggiunto il bollore, si deve togliere la schiuma in superficie con l’aiuto di una schiumarola e poi proseguire la cottura in modo lento a temperatura bassa, senza che venga alterato il contenuto in nutrienti o il gusto ma, anzi, aumentandone la digeribilità.
- Cereali in chicco (riso integrale, grano, mais, farro, orzo, avena, segale, miglio, quinoa, grano saraceno,miglio): anche in questo caso è consigliato l’ammollo con un tempo più breve rispetto ai legumi (8 ore sono più che sufficienti) previo lavaggio sotto acqua corrente.
- Noci, nocciole, mandorle: per alcune persone anche questi alimenti possono essere un problema e di difficile digestione, ma “prepararli” è molto semplice. Basta lasciare in ammollo per qualche ora e poi asciugare.
Premesso questo.
Il percorso da me intrapreso, attraverso il Protocollo, è stato in grado, tra le tante, di portarmi a tollerare anche gli antinutrienti in questione ricavandone i benefici e non subendone invece gli effetti negativi.
Sono favorevole all’ introduzione dei legumi e cereali in una dieta bilanciata, essendo un fruitore quotidiano, e preciso solo dopo aver portato il mio intestino prima alla tollerabilità dei suddetti alimenti; a questo proposito aggiungerei alcune nozioni fondamentali per la gestione e la tollerabilità degli stessi, perchè trovo rischioso consigliarli a tutti prima di aver valutato attentamente lo stato di partenza di ognuno.
L’assunzione di questi alimenti va valutata non in maniera astratta, ma nel contesto di una valutazione complessiva della dieta, tenendo conto sia dei potenziali problemi che delle importanti funzioni.
Considerando che le proteine vegetali hanno un Valore biologico che va dal 18% alcuni ceci al max 44% come i lupini secchi,
vi faccio un esempio:
guardando la tabella nutrizionale cha indica:
- 100gr ceci = 19 gr proteine;
secondo la percentuale del Valore biologico il valore proteico sarebbe di 3,8 gr di proteine (19gr x 18%).
Secondo la mia esperienza per poterli introdurre:
- agire sull’infiammazione della mucosa (raggiungere la giunzione dei villi intestinali, la gran parte della popolazione è in leaky gut sindrome LGS, sintomo silente) per difendersi da elementi introdotti non compatibili.
- raggiungimento dell’eubiosi.
- introduzione dei legumi dopo averli messi in ammollo e dopo averli chelati per eliminare i metalli pesanti, per infine cuocerli.
Perché tutto questo? Seguo il protocollo Visembal che mi ha insegnato le linee guida per raggiungere l’omeostasi, con un percorso calibrato e plasmato sul mio organismo, seguito da specialisti, diventando dopo i miei studi ufficialmente TUTOR.
Io personalmente utilizzo questi alimenti -legumi e cereali- (bilanciandoli) in quantità limitate, solo come nutrimento per i batteri buoni, per le fibre contenute e non come fonte proteica perchè l’apporto risulta davvero basso .
I legumi non sono per tutti gli intestini.
Come sempre in non sapere è cattivo consigliere, mentre il sapere può aiutarci ad avere un rapporto più sereno con quanto mangiamo.