

Quanti di voi assumono latte quotidianamente?
“Siete consapevoli dei rischi e benefici di questa azione?
Vi invito a leggere attentamente quanto segue, poi a voi la scelta…..”
E’ fondamentale sapere che…..
il latte vaccino e i suoi derivati sono tra i prodotti più consumati al mondo per le proprietà nutritive evidenziate: contenuto di vitamine e minerali, calcio e per il delizioso sapore.
Studi recenti, comunque, mettono sempre più in discussione le proprietà benefiche del latte (di mucca in particolar modo) evidenziando che il consumo eccessivo danneggia la salute ed è causa di molteplici malattie;
considerato che il latte di mucca subisce molteplici modifiche che dipendono dal modo in cui vengono allevati gli animali (nello specifico dagli antibiotici, dagli ormoni e dall’alimentazione) nell’uomo provoca diversi problemi di salute che possono comparire con il passare degli anni.
Precisiamo che il latte è il primo, vitale alimento dei cuccioli di ogni specie di mammifero per la loro crescita.
Però finito lo svezzamento smettono di assumerlo , solo i ‘’cuccioli’’ dell’uomo, anche dopo lo svezzamento, continuano con ostinazione ad assumerlo ed introducendo il latte e le sue ‘’fantastiche’’ proteine in svariate forme come: pizza gelati biscotti….,
“Azione non compatibile secondo il mio modesto parere e anche di tanti Specialisti di seguito citati.
Secondo voi la natura puo’ commettere degli errori?
A mio parere non è mai colta impreparata. Assecondiamola!
Se in natura ogni mamma produce il latte materno solo per un breve periodo di vita per il suo piccolo perchè dobbiamo perseverare nell’assunzione del latte (prevalentemente di mucca) anche da adulti?
Ora approfondiamo insieme cosa avviene nel tratto intestinale dell’uomo adulto con l’assunzione del latte e di qualsiasi suo derivato. Vi assicuro vi stupirà !!”
Il consumo di latte varia a seconda dei Paesi, delle abitudini e delle mode.
Quanti di noi associano il latte al calcio per integrarlo?
Il latte non è certo l’unica, né la migliore, fonte di calcio.
Infatti, il calcio alimentare è presente soprattutto nei cavolfiori e tutti i tipi di cavolo, nelle verdure a basso contenuto di ossalati (tutte le verdure a foglia eccetto spinaci e bieta), nelle mandorle, semi di sesamo, cereali integrali, legumi e tanti altri.
In questi anni vediamo che sempre più persone sembrano essere intolleranti al latte e i suoi derivati: latticini, formaggi, prodotti da forno.
“0ggettivamente tutti alimenti molto buoni che creano, tra l’altro, una forte dipendenza da cui è difficile sottrarsi, capiremo anche il perché.”
Ora analizziamo insieme i componenti principali del latte causa di numerose reazioni in molti di noi: LATTOSIO-CASEINA-ORMONI.
Il lattosio è uno zucchero contenuto nel latte dei mammiferi in quantità variabili a seconda del tipo di mammifero. Un litro di latte vaccino ad esempio contiene all’incirca 45-50 grammi di lattosio, mentre nel latte materno la quantità di lattosio arriva fino a 70 grammi per litro.
Il lattosio è uno zucchero complesso che per essere digerito dal nostro intestino ha bisogno di essere scomposto in due zuccheri, detti monosaccari, ovvero glucosio e galattosio.
La scissione (idrolisi) del lattosio nelle sue due componenti avviene ad opera di un enzima che si chiama lattasi, di cui l’intestino degli esseri umani è provvisto fin dalla nascita. In particolare, l’efficienza della lattasi rimane costante durante tutto il periodo dell’allattamento, diminuendo, poi, progressivamente dallo svezzamento in poi.
Si precisa che con la crescita , a partire dai 3-5 anni si assiste ad una progressiva riduzione della lattasi, fino al 90/95%.
Negli individui adulti la lattasi è quasi completamente assente comportando quella che viene indicata come “intolleranza al lattosio”.
Infatti, l’assenza (o la scarsa efficienza) dell’enzima fa in modo che il lattosio non venga idrolizzato completamente (o non venga idrolizzato del tutto) nelle sue componenti D-galattosio e D-glucosio. Il lattosio che non viene scisso all’interno dell’intestino subisce processi fermentativi ad opera della flora batterica intestinale e porta alla produzione di gas quali idrogeno, metano ed anidride carbonica oltre ad acidi grassi a catena corta. Gli effetti di questi prodotti sono: meteorismo, distensione addominale, digestione lenta, stanchezza, pesantezza di stomaco, senso di gonfiore gastrico oltre che forti crampi.
(Un modo per evitare le suddette criticità è assumere alimenti senza lattosio)
“Vi consiglio di fare i vostri approfondimenti su come vengono prodotti gli alimenti senza lattosio.”
Quello che molti ancora non sanno è che nel latte e in tutti i suoi derivati ci sono elementi avversi più subdoli e pericolosi del lattosio, ovvero la caseina e il siero del latte che possono causare una vera e propria risposta immunitaria (allergia) che causa infiammazione.
Una proteina pericolosa (siate attenti e concentrati nella lettura di questo paragrafo).
Il latte materno umano contiene 40 milligrammi di caseina in un litro, cioè in un litro di latte umano c’è 1 grammo di proteine e di queste il 4% è caseina.
Il latte bovino, invece, contiene il 400% in più di proteine rispetto a quello umano, e la caseina in questo caso è la proteina più abbondante (circa l’80%), pertanto è evidente che il latte materno umano non è equiparabile a quello bovino.
Non solo ha una quantità di proteine molto inferiore a quello di mucca ma ha proteine completamente diverse; infatti, mentre il latte umano forma nell’intestino piccole masse soffici e fioccose che risultano di facile digestione, il latte bovino forma cagli grossi, grandi e spessi che l’organismo ha difficoltà a digerire.
Il latte ingerito diviene una massa mucillaginosa che si indurisce, aderendo a qualsiasi altra sostanza si trovi nel tenue (intestino), rendendo assai più difficile il funzionamento dell’organismo.
Il formaggio, poi, non è che latte concentrato, questo è noto a tutti.
Sapete già quello che vi sto per scrivere?
Ebbene per produrre un chilo di formaggio occorrono da 4 a 5 litri di latte.
Quando la caseina viene sottoposta ad alte temperature, come nel caso della pastorizzazione (circa 70°C), questa proteina si degrada, coagula e decade, diventando una sostanza colloidale insolubile.
-Sapete già che le industrie utilizzano la caseina come collante? Ebbene si!
Ad esempio in campo industriale, si usa per incollare le etichette alle bottiglie di vetro e per attaccare i pezzi di legno dei mobili o delle finestre.
Purtroppo l’effetto colla si produce anche nel tratto intestinale. La caseina si stende come un velo sulle pareti dell’intestino, appiccicandosi come colla ai villi intestinali, contrastando e impedendo le loro funzioni, ovvero quello di assorbire i nutrienti che verranno poi utilizzati per le innumerevoli necessità del nostro organismo.
La caseina non soltanto si incolla, ma produce anche un potente effetto infiammatorio sull’intestino, alterando nel tempo la sua permeabilità e favorendo lo sviluppo di quella che viene oggi definita come sindrome dell’alterata permeabilità intestinale (in inglese Leaky gut sindrome).
In sostanza i villi fanno da barriera tra l’intestino e il circolo sanguigno, ma quando la loro permeabilità viene alterata si creano come “dei buchi” dove passano sostanze che in realtà non dovrebbero passare. Quello che succede è che l’intestino non riesce più ad opporsi in maniera adeguata all’ingresso di antigeni alimentari, tossine e patogeni nel circolo sanguigno.
L’alterata permeabilità intestinale è una condizione di cui soffrono tante persone senza saperlo e a cui recenti studi hanno associato numerosi disturbi, più o meno gravi:
- meteorismo, crampi, diarrea, costipazione, dolore addominale,
- mal di testa, stanchezza cronica, affaticamento, depressione, ansia e allergie,
- malattie autoimmuni, fibromialgia, malattie neurodegenerative (demenza senile, Alzheimer, morbo di Parkinson, ecc.),
- malattie infiammatorie croniche intestinali (colite ulcerosa e morbo di crohn),
- malattie psichiatriche (ansia, attacchi di panico, depressione, ecc.),
- cancro.
Non esistono farmaci in grado di curare questa condizione, l’unico modo per farlo è attraverso una corretta alimentazione e saper mettere nel carrello della spesa i giusti alimenti. Ciò preclude l’eliminazione di quei cibi che sono la causa diretta della permeabilità intestinale, come appunto il latte pastorizzato e tutti i suoi derivati (yogurt, burro, formaggi, gelati, dolci cremosi, biscotti ecc.).
Sulla pericolosità della caseina si è ampiamente espresso uno dei più grandi studiosi mondiali di alimentazione, il dott. T. Colin Campbell.
Anche la dott.ssa Maria Rosa Di Fazio, oncologa presso il Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino, crede fermamente che l’alimentazione giochi un ruolo importantissimo nella genesi e nello sviluppo dei tumori e che questi alimenti è meglio evitarli del tutto, perché nocivi per la nostra salute. Questo è vero per un paziente malato di Cancro, ma lo è altrettanto per le persone sane che vogliono fare prevenzione.
La Dott.ssa Maria Rosa Di Fazio afferma:
” che la caseina oltre ad atrofizzare i villi intestinali contrastando la loro funzione principale: assorbire i nutrienti contenuti in ciò che mangiamo, agisce sui recettori oppioidi del cervello. Si esatto, quando mangiamo il formaggio o beviamo il latte è come se ci fumassimo una canna. Ecco perché creano così dipendenza.”
Ultima cosa, forse la peggiore: la caseina è molto probabilmente legata all’insorgere di tumori in cui la componente ormonale è rilevante, ossia tumori alla prostata, all’apparato riproduttivo femminile, al seno e alla tiroide.
Il dott. Franco Berrino – Medico Epidemiologo del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva di Milano – sconsiglia il consumo di latte animale a chi è affetto da un tumore, infatti afferma:
“…bere anche un solo bicchiere di latte vaccino, raddoppia la quantità dell’ormone IGF-1, l’ormone della crescita, ormone che sostiene la crescita delle cellule tumorali e quindi delle dimensioni di un cancro se già presente nell’organismo. Chi beve latte vaccino ha livelli di IGF-1 più alti nel sangue, come del resto dimostrato da una serie di recenti ricerche, e sempre chi ha livelli più elevati del fattore di crescita nel sangue, si ammala più facilmente di tumore..” e ancora “… sempre in presenza di livelli alti di tale fattore di crescita, chi è già ammalato di tumore, sviluppa molto più facilmente metastasi..”
Il latte è un alimento ricco di ormoni e non poteva essere altrimenti, visto che è il risultato della secrezione della ghiandola mammaria femminile dei mammiferi. Stiamo parlando di ormoni naturalmente contenuti nel latte, non indotti artificialmente dall’uomo.
Gli ormoni sono delle sostanze chimiche che giocano il ruolo di “messaggeri”, cioè l’organismo se ne serve per trasmettere informazioni a tutti gli organi del corpo umano. Questi ormoni sono prodotti da particolari ghiandole dette endocrine (la tiroide, le ghiandole surrenali, il pancreas, le ovaie, i testicoli, ecc.). Ad esempio è un ormone l’insulina, prodotto dal Pancreas affinché permetta l’ingresso del glucosio all’interno delle cellule, abbassando l’indice glicemico. Sono ormoni anche il T3 e il T4 secreti dalla tiroide in risposta all’ormone ipofisario TSH
Di queste sigle (marcatori del sangue) ne avrete sentito già parlare.
Questi regolano il metabolismo, la sintesi proteica, l’attività cardiaca, la motilità intestinale, l’assorbimento di ferro e vitamine, e molto altro ancora.
In buona sostanza gli ormoni giocano un ruolo fondamentale per la nostra salute ed è importante che l’apparato endocrino sia funzionale affinché questi ormoni vengano secreti nel modo corretto. Di fatto non potremmo vivere senza insulina o senza gli ormoni tiroidei, ma questo vale anche per molti altri ormoni.
A seguito di quanto sopra, si evidenzia che, da studi scientifici, gli ormoni contenuti nel latte animale possono interferire con gli ormoni prodotti dal nostro apparato endocrino, provocando un serio squilibrio ormonale che alla lunga può comportare lo sviluppo di malattie e tumori ormono-sensibili, come il cancro al seno e all’ovaio per la donna, il cancro alla prostata per l’uomo e il cancro alla tiroide per entrambe i sessi.
Inoltre il latte, contiene una proteina denominata Butirofilina MFGM, tale proteina somiglia ad una proteina della mielina (rivestimento delle fibre nervose), considerata una delle proteine verso cui il sistema immunitario di un malato di Sclerosi Multipla attiva la risposta immunitaria.
Conclusioni
Sono sempre di più le persone che, per fare un regalo a se stessi e migliorare la propria salute, rinunciano ai “piaceri” di latte, yogurt, burro, formaggi, prodotti da forno biscotti gelati pizze, creme, nutella, cioccolata, brioches.
Va evidenziato, comunque, che ogni volta che apporti un cambiamento dietetico, è importante prestare attenzione alla risposta del tuo corpo. Idealmente dovresti sentirti meglio, più energico, libero dai sintomi problematici e in equilibrio.
Se non ti senti meglio, o ti senti peggio, qualcosa infatti non va. Se elimini i latticini ma non sai come sostituirli, oppure la tua dieta è povera di nutrienti potresti non risolvere il problema.
Ecco perché è consigliabile evitare il fai da te (può essere oltremodo rischioso), ma è opportuno rivolgersi ad un nutrizionista o un naturopata esperto che ti possa seguire nel cambiamento in maniera salutare.
“Io posso testimoniarvi che in precedenza amavo mangiare pizza, gelati, mozzarelle burrate, essendo di origini pugliesi (come fare a meno di tutte quelle bontà!)
Ma la patologia autoimmune diagnosticatami, mi ha portato a fare delle scelte.
Il percorso del ‘’ Protocollo Visembal ‘’, che ho intrapreso, mi ha giovato notevolmente, portandomi in remissione totale dei sintomi.”
Puoi Informati sul Protocollo Visembal (clicca qui.)